Castelli, rocche e mura ci riportano al passato: lo simboleggiano e lo rievocano alla nostra ménte, perché sono testimonianze che hanno attraversato i secoli, sopravvivendo a coloro che hanno fatto la storia. Nella nostra vita quotidiana vediamo spesso questi edificî: vi passiamo accanto, qualche volta abitiamo vicino a loro. Ma solitamente per le ragioni più disparate vi prestiamo poca attenzione.
Sabato 10 e domenica 11 Maggio 2008 a Pizzighettone (Cremona) è stato proposto un itinerario tematico intitolato Oppidum Piceleonis. Fortificazioni viscontee a Pizzighettone incentrato sui fortilizî fatti erigere dal casato milanese déi Visconti fra XIV e XV secolo.
I signori di Milano provvidero nel tardo Medioevo e nel primo Rinascimento a trasformare Pizzighettone cittadina situata sul fiume Adda, fra Cremona, Lodi e Piacenza in una testa di ponte fortificata volta a difendere e controllare il Cremonese ed il basso córso del fiume: un caposaldo strategico, anzi, una vera e propria «città da guerra», munita di torri, cinta muraria, castello e rocchette. Pur inglobate entro successivi restauri e trasformazioni la piazzaforte rimase attiva sino al XIX secolo, oltre lUnità dItalia le edificazioni viscontee costituiscono il fondamento ancór oggi riconoscibile di uno déi principali presidî un tempo esistenti in Lombardia e nella Pianura Padana.
Liniziativa Oppidum Piceleonis. Fortificazioni viscontee a Pizzighettone ha consentito di scoprire queste testimonianze di rilevante interesse storico-architettonico: la Torre del Guado o Torrione, i resti del Castello, il Bastione del Becco, le mura settentrionali, il Rivellino e Porta Cremona. Strutture attorno alle quali si avvicendarono per decenni numerosi personaggî: dai più noti, come i signori viscontei il sanguigno Bernabò od il diffidente Filippo Maria, per esempio ai meno conosciuti, come castellani, soldati, abitanti del luogo o del circondario. Ne è emerso un mondo complesso molto simile al nostro eppure assai diverso del quale le costruzioni viscontee furono spettatrici o addirittura protagoniste: insomma, testimonianze della storia, non semplici mattoni.
A Davide Tansini è spettato il cómpito di illustrare questo articolato ed affascinante contesto. Liniziativa, infatti, ha superato la semplice descrizione di architettura: è stata anche un itinerario attraverso gli eventi, la società, la cultura e le curiosità’. Un po come «andare alle origini» della realtà che conosciamo, intesa in àmbito non solamente locale, ma più ampio: la Lombardia, entità geografica, storica, sociale ed economica formatasi nel córso déi secoli, e della quale le antiche fortificazioni pizzighettonesi costituiscono una tappa importante.
E proprio da qui è emerso il valore delliniziativa Oppidum Piceleonis. Fortificazioni viscontee a Pizzighettone: un percorso attraverso il quale rivivere e comprendere la storia.
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