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Incontri castellani 2010

San Colombano al Lambro – 21 Marzo 2010
Piacenza – 2 Giugno 2010
Rovato – 26 Settembre 2010
Vigoleno di Vernasca – 10 Ottobre 2010




Che cosa: ricerche su fortificazioni medievali e dell’Età Moderna.
Dove: San Colombano al Lambro (Milano), Piacenza, Rovato (Brescia) e Vigoleno di Vernasca (Piacenza).
Come: incontri informali.
Quando: da Marzo ad Ottobre 2010.
Informazioni: cellulare (+39) 349 2203693; e-mail davide@tansini.it.


San Colombano al Lambro (Milano, Italia). Ricetto. Mura Nord. 2009

San Colombano al Lambro (Milano, Italia).
Ricetto.
Mura Nord.
2009.
Archiviazione digitale (2009-02530).


Castelli, rocche, cittadelle, cerchie murarie e bastioni non sono pietre inerti, ma testimonianze del passato su cui è fondata la realtà odierna. Rilevante è il loro valore culturale: non soltanto per la loro persistenza architettonica, ma anche quando si considerano le loro connessioni con l’ambiente circostante, e soprattutto con le persone la cui esistenza era legata in diverso modo alle fortificazioni.

Per l’appunto, Davide Tansini ha proposto Incontri castellani, una serie di appuntamenti informali riguardanti l’architettura castellata fra Lombardia ed Emilia.

Il tema scelto per il 2010 sono state le relazioni fra alcune tipologie di fortificazioni: borgo, castello, rocca, mura e cittadella. Titolo di questi incontri era …non fidarsi è meglio!, sintesi della problematica convivenza fra i diversi elementi che si rapportavano quotidianamente con le fortificazioni: civili e militari, sociali ed ambientali, economici e culturali.

Proprio un argomento poco affrontato nelle divulgazioni circa l’architettura fortilizia è la sua influenza sugli sviluppi storici. Spesso, infatti, le opere illustrative si limitano ad esaminare alcuni dettaglî strutturali o ad esaltare – talvolta ‘reinventando’ – alcuni episodî cronachistici; viceversa, possono risultare tecniche e settoriali, quindi poco adatte ai non ‘addetti ai lavori’.

Con Incontri castellani Tansini ha invece scelto un approccio particolare: discussioni ben contestualizzate e documentate, in un rapporto fortemente interattivo con i partecipanti. La ‘traccia’ del percorso comunicativo era integralmente costituita dagli studî e dalle ricerche personali di Davide Tansini in àmbito storico-architettonico. Semplicità, coerenza e chiarezza sono state alla base di questa formula comunicativa, che ha amalgamato un rigoroso metodo storico-scientifico ad uno stile colloquiale improntato alla cordialità.

Per gli appuntamenti del 2010 – da Marzo ad Ottobre – sono state individuate quattro località situate nella Val Padana centrale: San Colombano al Lambro (Milano), Piacenza, Rovato (Brescia) e Vigoleno di Vernasca (Piacenza).

A San Colombano al Lambro è toccato il primo appuntamento (21 Marzo). Le fortificazioni banine sorgono alle pendici di un colle che sovrasta l’abitato, lambito dal fiume Lambro e situato poco lontano dal Po. È costituito dalla Rocca pósta alla sommità della collina e dal cosiddetto Ricetto, che scende lungo il versante Nord verso il paese. Già attestate nell’XI secolo, distrutte e poi ricostruite da Federico I di Hohenstaufen – lo stesso Federico Barbarossa vi fondò un proprio palazzo – le fortificazioni furono poi articolate nel binomio rocca/castello – una militare, l’altro abitativo – in un rapporto di separazione che trovò ampia diffusione nel tardo Medioevo. A San Colombano al Lambro tale soluzione architettonica e gestionale fu mantenuta fino al Cinquecento, per tutto il periodo delle signorie (Visconti e Sforza in primo luogo), in un confronto fra due necessità diverse ma ugualmente pressanti: difendere una località da minacce esterne e premunirla contro quelle interne.

Si è poi proseguito con Piacenza (2 Giugno). In particolare, con un preciso edificio scelto fra il vasto ‘patrimonio’ di architettura fortificata e militare posseduto dal capoluogo padano: la cosiddetta Cittadella Farnesiana (o Castello Farnesiano). Innestata entro il lato Sud-Ovest del circùito murario piacentino, è una struttura bastionata pentagonale, che fu voluta dal duca di Piacenza e Parma Pier Luigi Farnese alla metà del XVI secolo contro eventuali colpi di mano e sommosse cittadine. Dunque, nella Cittadella Farnesiana il rapporto era «contro» la popolazione locale, lampante anche nell’antico nome popolare: «Castello del Diavolo». Parzialmente demolita a partire dal 1848, durante il Risorgimento, la Cittadella Farnesiana fu comunque impiegata per scòpi difensivi fino all’inizio del Novecento, e successivamente fu inclusa in un complesso militare tuttora esistente. Nonostante le trasformazioni subìte, è ancóra rintracciabile l’impianto originario della Cittadella, le cui parti superstiti rendono bene la grandiosità e le concezioni tattiche e strategiche alla base del progetto. Essa, inoltre, risulta significativa come confronto con altre cittadelle oggi scomparse o non più integre: Asti, Casale Monferrato, Mantova, Messina, Milano, Torino.

Rovato è stato il terzo appuntamento di Incontri castellani (26 Settembre). La cittadina bresciana è situata all’estremità meridionale della Franciacorta, ai piedi del monte Orfano. Essa prende origine da un antico borgo, chiamato localmente Castello e documentato già nel XIII secolo. Di questo complesso fortificato – un recinto murario a pentagono irregolare dotato di torrioni – rimangono cospicue e significative porzioni, insieme alle tracce delle ristrutturazioni compiute durante i secoli: importante, in particolare, quella del 1470. Ancóra nel XVI secolo l’impianto fortilizio affidava gran parte delle proprie capacità e funzioni di sicurezza agli abitanti del posto, cosa che permise l’efficace resistenza ad eserciti di condottieri agguerriti: Carlo d’Angiò nel 1265, durante i cosiddetti «Vespri di Rovato»; Galeazzo I Visconti nel 1326; Francesco Sforza nel 1448. Tanto stretto era il connubio con la popolazionedecisamente «pro» – che il centro storico rovatese risulta ancór oggi connotato in maniera assai forte.

Vigoleno di Vernasca ha chiuso il ciclo degli incontri (10 Ottobre). Borgo, Castello e Rocca sono i tre elementi costitutivi di questo abitato che sorge néi Colli Piacentini, fra le valli déi torrenti Arda e Stirone, al confine fra i territorî di Parma e di Piacenza. In questo complesso difensivo del pieno Medioevo, reimpostato fra XIV e XV secolo ad opera della famiglia Scotti, la sintesi fra le varie componenti fortilizie suggerisce un profondo rapporto di unione. Il borgo, infatti, interagisce con le altre due strutture fortificate – il Castello e la Rocca – in una precisa scansione anche funzionale: il borgo per la popolazione, il Castello per il feudatario, la Rocca per la guarnigione. Anche grazie alle dimensioni ridotte dell’abitato, al contesto ambientale poco alterato ed all’ottima conservazione delle antiche fortificazioni – fra tutte, il mastio con il grande rivellino – queste ultime risultano ‘fuse’ in un insieme strutturale omogeneo che ben riflette la concezione abitativa e fortificatoria propria del periodo medievale.

Il titolo …non fidarsi è meglio!, con le quattro località scelte (San Colombano al Lambro, Piacenza, Rovato e Vigoleno), ha perciò designato un percorso – ed un discorsoparticolare, improntato non tanto su caratteristiche architettoniche o episodî di cronaca storica, ma su una realtà più profonda, riguardante i ‘tessuti’ abitativi, l’evoluzione sociale, le condizioni economiche, arrivando fino agli strumenti di controllo politico.

Fra «continuità» e «discontinuità» storiche è quindi emerso un importante valore delle antiche strutture fortificate: l’essere paradigma della realtà attuale. Ci sono le vicende politiche, con il loro immancabile séguito di speranze e delusioni; le personalità più ‘in vista’ dell’epoca; le questioni maggiormente sentite e dibattute, come le tasse – tema sempre d’attualità – e la loro evasione. Difficile non ritrovare nella nostra esistenza punti di contatto con questo passato solo in apparenza lontano.


Plan de la Citadelle de Plaisance. 1807

Piacenza (Italia).
Plan de la Citadelle de Plaisance.
1807.
Archiviazione digitale.


  • Organizzazione: Davide Tansini.

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Vigoleno di Vernasca (Piacenza, Italia). Castello. Ingresso. 2008

Vigoleno di Vernasca (Piacenza, Italia).
Castello.
Ingresso.
2008.
Archiviazione digitale (2008-01390).


Per contattare Davide Tansini:

  • cellulare (+39) 349 2203693;

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