Fortificazioni asburgiche nell’Appennino tosco-emiliano

La conferenza

I forti costruiti durante il XIX secolo nelle terre appenniniche di Massa-Carrara, Parma e Piacenza: origini, funzioni, caratteristiche e trasformazioni.

I fortilizî ottocenteschi appartenuti ai ducati padani sono stati i protagonisti della conferenza dal titolo Fortificazioni asburgiche dell’Appennino tosco-emiliano, svoltasi in Toscana nel 2012.

Organizzato per la serie itinerante «Incontri castellani» (attiva nel periodo 2012-2020 e dedicata principalmente alle fortificazioni medievali, rinascimentali e moderne) con il patrocinio del Comune di Aulla, l’appuntamento è stato ideato e condotto da Davide Tansini.

Lo storico ha descritto varî esempî di strutture difensive situate nel territorio massese e in quello carrarino e lungo le valli della Baganza, del Taro, della Magra e della Secchia.

Lo studioso ha intrecciato le vicende legate alle fortificazioni appenniniche con quelle degli stati che facevano capo a Firenze, Modena, Parigi, Parma, Torino e Vienna.

L’argomento

L’incontro Fortificazioni asburgiche nell’Appennino tosco-emiliano ha esaminato principalmente le architetture militari costruite fra gli Anni ’30 e ’50 dell’Ottocento nella montagna reggiana, lungo il litorale massese e carrarino, nella Val di Magra e nella montagna parmense.

La zona appenninica che Davide Tansini ha esaminato durante la conferenza comprende la Valsecchia, la Lunigiana, la Valtaro e la Valbaganza, tra le odierne province di Reggio Emilia (in Emilia-Romagna), Massa-Carrara (in Toscana) e Parma (in Emilia-Romagna).

Lo storico ha citato diversi avvenimenti del Risorgimento: i moti nel Ducato di Modena e Reggio e nel Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla (1831); il trattato di Firenze (1844); la Primavera dei Popoli e la Prima Guerra d’Indipendenza (1848-1849); la Seconda Guerra d’Indipendenza italiana (1859); la costituzione delle Province Unite del Centro Italia con i territorî della Legazione delle Romagne, del Ducato di Modena e Reggio, del Granducato di Toscana e del Ducato di Parma, Piacenza e Stati annessi (1859-1860); la proclamazione del Regno d’Italia sotto la sovranità della dinastia Savoia (1861).

Lo studioso ha tratteggiato le peculiarità architettoniche e funzionali delle fortificazioni di concezione asburgica erette su iniziativa déi governi di Modena e di Parma: fortini a pianta poligonale, Blockhaus e fortilizî impostàti sul modello della torre massimiliana (Maximilianische Turm o Maximilian-Turm).

Davide Tansini ha parlato delle interazioni e degli scontri (armàti, diplomatici ed economici) fra gli stati europei coinvolti in vario modo nelle vicende risorgimentali accadute nell’area geografica in cui l’Appennino ligure si incontra con quello tosco-emiliano: il Ducato di Modena e Reggio (inglobante dal 1836 anche il Ducato di Massa e Principato di Carrara), il Regno Lombardo-Veneto e l’Impero austriaco, il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla (dal 1848 Ducato di Parma, Piacenza e Stati annessi), il Secondo Impero francese, il Regno di Sardegna e il Ducato di Lucca.

Le opere difensive che lo storico ha descritto nel córso della conferenza si trovano o si trovavano a Marina di Massa (Forte di San Giuseppe), alla Partaccia di Massa (Fortino di San Francesco), a Marina di Carrara (Fortino di Maria Beatrice), ai Fortini delle Lame di Stadano Bonaparte presso Aulla (Fortino del Bernino e Fortino della Chiusa), a Berceto (Fortino di Maria Luigia) e a Cervarezza di Ventasso (Fortino della Sparavalle).

Lo studioso ha descritto il contesto politico che portò alla progettazione e alla realizzazione di queste architetture fortificate; le strategie e le tattiche militari su cui si fondava la loro concezione; le trasformazioni subite dagli edificî a partire dagli Anni ’60 del XIX secolo.

Davide Tansini ha menzionato diverse case regnanti dell’Europa ottocentesca: gli Asburgo-Lorena, gli Austria-Este (o Asburgo-Este), i Bonaparte, i Borbone-Parma e i Savoia.

Lo storico ha citato numerosi personaggî: Josef Radetzky von Radetz (1766-1858), Napoleone Bonaparte (1769-1821), Francesco IV di Modena (1779-1846), Massismiliano Giuseppe d’Austria-Este (1782-1863), Maria Luisa d’Austria (1791-1847), Carlo Birago (1792-1845), Napoleone III Bonaparte (1808-1873), Camillo Benso di Cavour (1810-1861), Luigi Carlo Farini (1812-1866), Francesco V di Modena (1819-1875), Vittorio Emanuele II di Savoia (1820-1878), Carlo III di Borbone-Parma (1823-1854), Domenico Chiodo (1823-1870), Francesco Giuseppe d’Asburgo (1830-1916) e Roberto I di Parma (1848-1907).

I luoghi

La conferenza Fortificazioni asburgiche nell’Appennino tosco-emiliano è stata la quarta tappa della rassegna itinerante «Incontri castellani» e si è tenuta ad Aulla presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale il 18 maggio 2012.

Lungo l’asse reggiano della Strada del Cerreto Davide Tansini ha esaminato il Forte della Sparavalle vicino a Cervarezza di Ventasso (fino al 2015 parte del territorio comunale di Busana).

Nella fascia che costeggia il tratto parmense e lunigianese della Strada della Cisa lo storico ha trattato il Forte di Maria Luigia a Berceto e ad Aulla il complesso déi Fortini delle Lame, costituito dal Fortino di Stadano Bonaparte (o Forte del Bernino) e dal Fortino della Chiusa (presso Isola di Caprigliola e il Santuario della Madonna degli Angeli).

All’estremo Nord del litorale toscano lo studioso ha descritto gli scomparsi Fortini Estensi: il Fortino di San Giuseppe e il Fortino di San Francesco a Massa e il Fortino di Maria Beatrice a Carrara.

Info

Luogo:
Aulla (Massa-Carrara, Toscana – Lunigiana, Italia), Palazzo Comunale (Piazza Antonio Gramsci, 1)

Data:
18 maggio 2012

Con il patrocinio del
Comune di Aulla

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© Davide Tansini: tutti i diritti riservàti – Pubblicato il 9 giugno 2023 – Aggiornato al 28 ottobre 2024