La relazione dal titolo Castellani sforzeschi a Parma e nel Parmense (XV secolo) è stata illustrata il 17 dicembre 2023 presso la Sala Conferenze del Palazzo dei Saveriani a Parma.
L’intervento si è occupato déi comandanti preposti al governo di rocche e castelli per conto della dinastia Sforza nel territorio di Parma (storico e attuale).
Inserito nella seduta plenaria 2023 della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, il contributo è stato proposto da Davide Tansini.
Lo studioso ha tratteggiato funzioni, origini, rapporti e azioni déi personaggî cui nella seconda metà del Quattrocento i duchi sforzeschi di Milano (signori di Parma) affidarono la custodia déi presidî militari posti fra l’Appennino, il torrente Stirone, il fiume Po, il tratto finale del torrente Crostolo e il torrente Enza.
Davide Tansini ha intrecciato le vicende politiche, militari ed economiche relative al Ducato di Milano con quelle degli altri attori politici attivi nel Parmense o nelle zone limitrofe (il Ducato di Modena e Reggio, i feudi delle consorterie nobiliari Fieschi, Landi, Pallavicino, Rossi, Sanvitale e Terzi).
La relazione Castellani sforzeschi a Parma e nel Parmense (XV secolo) ha esaminato cómpiti, carriere e vicende degli ufficiali incaricàti di sorvegliare e difendere rocche, castelli e cittadelle del territorio di Parma per conto del casato Sforza durante la seconda metà del Quattrocento.
Sensibilmente diverso rispetto all’odierna provincia di Parma, nel tardo Medioevo e nel Rinascimento il territorio della città si estendeva prevalentemente tra Appennino Tosco-Emiliano, Taro, Po ed Enza, inglobando alcune zone nel Nord-Est del Reggiano e dell’alta Lunigiana toscana.
Gli Sforza acquisirono il dominio sull’area parmense nel triennio 1448-1450 e, unitamente a quello sul Ducato di Milano (di cui Parma era parte), lo mantennero per tutto il resto del XV secolo, fino all’anno 1500.
Davide Tansini ha tratteggiato il contesto militare, economico e sociale in cui operarono i castellani sforzeschi assegnàti ai fortilizî di Parma e del suo territorio.
Oltre che al ducato milanese, lo studioso ha dedicato attenzione alle compagini politiche coinvolte in varia misura nelle vicende del Quattrocento parmense: i ducati di Ferrara, Modena e Reggio, le signorie e i feudi delle consorterie nobiliari Aldighieri, Fieschi, Landi, Pallavicino, Piccinino, Rossi, Sanseverino, Sanvitale, Terzi e Torelli.
Il relatore ha parlato delle castellanze insediate nelle fortificazioni del centro urbano: il capitaneato della Cittadella (Citadella), la castellania della Rocca Nuova (Rocha Nova) e quella della Rocchetta di Santa Croce (Rocheta Sanctae Crucis), strutture oggi scomparse.
Per quanto riguarda il territorio esterno alla città, Davide Tansini ha trattato i comandi delle guarnigioni sforzesche di stanza presso i fortilizî ubicàti sia nel Parmense attuale sia in quello storico.
Nell’antico districtus di Borgo San Donnino (oggi Fidenza), in Val Stirone, compaiono il Castello di Pellegrino Parmense (Castrum Pellegrini), il Castello di Belvedere Piacentino (Arx Belvedere, un tempo esistente sul Monte Canate) e la Rocca di Borgo San Donnino (Arx Burgi Sancti Donnini, demolita nel XX secolo).
Lungo il córso del fiume Taro e nella Valmozzola, figurano il Castello di Borgotaro o Borgo Val di Taro (Arx Burgi Vallis Tari, di cui sopravvivono i resti di una torre), la Rocca di Gusaliggio (Rocha Vallismodulae o Rocha Cusalegii, i cui ruderi si trovano a picco sul torrente Mozzola), la Rocca Sanvitale di Noceto (Castrum Noxeti), il Castello di Castelguelfo (Castrum Guelfum, nell’odierno territorio di Noceto), la Rocca dei Rossi a San Secondo Parmense (Rocha Sancti Secundi, parzialmente demolita) e il Castello di Torricella (Castrum Turrixelle, distrutto dagli spostamenti del Po).
La Valbaganza ospita il Castello di Vigolone (Castrum Viguloni, conservato a lacerti) e il Castello di Calestano (Castrum Calistani).
Seguendo il torrente Parma, compaiono il Castello di Ballone nell’attuale comune di Corniglio (Rocha Balloni, quasi scomparsa), il Castello di Tizzano Val Parma (Castrum Tizani, i cui resti sovrastano il borgo parmense), il Castello di Torrechiara presso Langhirano (Arx Torchiare o Turris Clare) e il Castello di Colorno (Castrum Colurni, trasformato nella Venaria Ducale durante il XVIII secolo).
Lungo la Val d’Enza o nell’Oltrenza, compaiono il Castello di Guardasone (Rocha Magna Guardxoni, nell’odierno territorio di Traversetolo), la Guardiola di Montelungo (Arx Montisluguli, conservato allo stato di rudere), il Castello di Castelnuovo (Castrum Castrinovi, trasformata nel XVIII secolo), il Castello di Poviglio (Castrum Povili, oggi scomparso) e il Castello di Brescello (Castrum Brixelli, demolito nel XVIII secolo).
Nell’alta Val di Magra, figura il Castello di Grondola (Castrum Grondule, i cui resti si trovano nel territorio di Pontremoli).
Per ricostruire le vicende legate ai castellani sforzeschi a Parma e nel Parmense, Davide Tansini ha utilizzato documenti archivistici conservàti a Cremona, Milano, Parigi, Parma, Piacenza e Pontremoli.
Lo storico ha menzionato numerosi personaggî: Rolando Pallavicino (1390 c.a-1457), Niccolò Terzi (1390/1400-1475?), Francesco Sforza (1401-1466), Francesco Piccinino (1407 c.a-1449), Alessandro Sforza (1409-1473), Pier Maria Rossi (1413-1482), Corrado da Fogliano (1410/1420-1470), Jacopo Piccinino (1423-1465), Bianca Maria Visconti (1425-1468), Manfredo II Landi (1429/1430-1488), Ercole I d’Este (1431-1505), Galeazzo Maria Sforza (1444-1476), Gian Luigi Fieschi (?-1508/1510), Ludovico il Moro (1452-1508), Gian Galeazzo Maria Sforza (1469-1494) e Beatrice d’Este (1475-1497).
Davide Tansini ha presentato Castellani sforzeschi a Parma e nel Parmense (XV secolo) durante la seduta scientifica 2023 della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi.
Nella stessa occasione sono state esposte altre cinque relazioni: Tre nuovi reperti esposti al Museo Archeologico “Severino Musa” nel Seminario di Bedonia (Angelo Ghiretti, Gianluca Bottazzi e Francesca Michelotti); Novecento anni del convento cappuccino di Santa Maria Maddalena: da mansio templare a istituto scolastico (Marco Minato e Gianluigi Del Forno); In viaggio con un principe: Alessandro Farnese di Odoardo (1660-1666) (Giuliano Masola); Rarità su rarità: le monete del principe Federico Landi (1589-1630 c.a) nella raccolta del Museo Archeologico Nazionale di Parma e in una collezione privata parmigiana (Marco Bazzini); Presenze femminili alla scuola del Carmine. L’istruzione musicale delle allieve nella Regia Scuola di Musica e nel Conservatorio lungo il corso dell’Ottocento (Carlo Lo Presti).
Luogo:
Parma (Emilia-Romagna – Italia), sala conferenze del Palazzo dei Saveriani (Viale San Martino 8)
Data:
17 dicembre 2023
Organizzata da:
Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi (Parma)
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© Davide Tansini: tutti i diritti riservàti – Pubblicato il 16 dicembre 2023 – Aggiornato al 4 novembre 2024