Tra il febbraio e il marzo del 2011, per il 150º anniversario dell’Unità d’Italia, l’Istituto Italiano dei Castelli di Roma ha promosso il ciclo di conferenze sul tema «Campi di battaglia e fortificazioni nel Risorgimento».
Programmata a Milano dalla Sezione Lombardia dell’istituto, l’iniziativa ha esaminato le opere fortificate e le strutture militari costruite o modificate durante il periodo 1815-1911 nelle odierne regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto (in Italia) e Alvernia-Rodano-Alpi (in Francia).
La serie è stata organizzata per le «Conferenze invernali 2011» in sei incontri tenuti da cinque relatori: Flavio Conti ha presentato Il ruolo delle fortificazioni nelle guerre per l’indipendenza italiana. Il Quadrilatero (1º e 8 febbraio); Giusi Villari ha illustrato le Fortificazioni del Garda fra battaglie per l’indipendenza e memoriali dell’Unità (22 febbraio); Luciano Roncai ha spiegato Il sistema degli acquartieramenti nel Mantovano (1º marzo); Marino Viganò ha parlato del Cambio di passo. L’aspetto difensivo del nuovo Stato (1861-1911) (8 marzo).
Il 15 febbraio Davide Tansini ha tenuto l’intervento Le fortificazioni ottocentesche dell’area padano-appenninica, terzo appuntamento della rassegna.
Nella sua relazione lo storico ha illustrato origini, vicende, caratteristiche e trasformazioni delle architetture militari asburgiche, austro-estensi e italiane situate negli attuali territorî di Cremona, di Lodi, della Spezia, di Mantova, di Massa-Carrara, di Modena, di Parma, di Piacenza e di Reggio Emilia.
Le conferenze del ciclo «Campi di battaglia e fortificazioni nel Risorgimento» sono state organizzate con il patrocinio del Consiglio Regionale della Lombardia e con il contributo della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese (Creval).
La conferenza Fortificazioni ottocentesche dell’area padano-appenninica ha esaminato principalmente le architetture militari del periodo compreso fra gli Anni ’30 e ’60 del XIX secolo nella Bassa lombarda, negli antichi ducati padani e nell’estremo Levante ligure.
L’area geografica che Davide Tansini ha trattato nel córso dell’incontro include il Cremonese, il Lodigiano, la Lunigiana con la costa massese e quella carrarina, il Mantovano, il Modenese, il Parmense, il Piacentino, il Reggiano e lo Spezzino.
Lo studioso ha scandito il proprio discorso in base agli eventi del Risorgimento. Per esempio: la caduta del Primo Impero francese e del Regno d’Italia napoleonico (1814); i dominî tardosettecenteschi della Repubblica di Genova, dello Stato di Milano e della Repubblica di Venezia riaggregàti nel Ducato di Genova e nel Regno Lombardo-Veneto, annessi rispettivamente agli stati sabaudi e alla monarchia asburgica secondo le disposizioni del Congresso di Vienna (1815); le insurrezioni di Alessandria, Vercelli e Torino (1821); i moti nel Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, nelle delegazioni apostoliche della Legazione delle Romagne (Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna) e nel Ducato di Modena e Reggio (1831); il trattato di Firenze (1844); la rivoluzione del 1848, con le Cinque Giornate di Milano, le Dieci Giornate di Brescia e la Prima Guerra d’Indipendenza italiana (1848-1849); la partecipazione del Regno di Sardegna alla Guerra di Crimea insieme all’Empire français, al Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e all’Impero ottomano contro l’Impero russo (1855-1856); la Seconda Guerra d’Indipendenza italiana (1859); la costituzione delle Province Unite del Centro Italia con i territorî della Legazione delle Romagne, del Ducato di Modena e Reggio, del Granducato di Toscana e del Ducato di Parma, Piacenza e Stati annessi (1859-1860); la spedizione dei Mille nel Regno delle Due Sicilie (1860-1861); la proclamazione del Regno d’Italia sotto la sovranità di casa Savoia (1861); l’alleanza italo-prussiana e la Terza Guerra d’Indipendenza italiana (1866); la presa di Roma (1870).
Davide Tansini ha tratteggiato le particolarità funzionali e architettoniche delle fortificazioni erette o sostanzialmente modificate su iniziativa déi governi di Modena, Parma, Torino e Vienna fra il quarto e il settimo decennio dell’Ottocento. La tipologia di queste edificazioni include l’arsenale (marittimo e terrestre), il campo trincerato, il fortino, la piazzaforte, la testa di ponte fortificata e la torre massimiliana.
Lo storico ha illustrato gli scontri (economici, diplomatici o armàti) e le interazioni tra gli stati europei coinvolti in vario modo nelle vicende risorgimentali: il Regno di Sardegna, il Secondo Impero francese, il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla (dal 1848 Ducato di Parma, Piacenza e Stati annessi), il Regno Lombardo-Veneto e l’Impero austriaco (Impero austro-ungarico dal 1867, dopo l’Österreichisch-Ungarischer Ausgleich), il Ducato di Modena e Reggio (inglobante dal 1836 anche il Ducato di Massa e Principato di Carrara), il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, lo Stato Pontificio, il Regno di Prussia e il Ducato di Lucca.
Le fortificazioni che Davide Tansini ha descritto durante la conferenza sono situate fra le odierne regioni Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia e Toscana: nella Valpadana lombarda (Borgo Virgilio, Maleo, Motteggiana e San Rocco al Porto), nella Bassa emiliana (Brescello, Modena, Piacenza e Reggio nell’Emilia), lungo la Riviera Ligure di Levante (La Spezia, Lerici e Porto Venere), nell’Appennino tosco-emiliano (Aulla, Berceto e Ventasso) e lungo la costa di Massa e Carrara.
Lo studioso ha spiegato le situazioni e che condussero all’edificazione ex novo o alla ristrutturazione delle opere difensive; le tattiche e le strategie militari alla base della loro progettazione; gli scontri armàti in cui furono coinvolte; le trasformazioni subite dai complessi fortilizî dopo il Risorgimento.
Davide Tansini ha toccato vicende riguardanti diversi casati europei: gli Asburgo con i rami Asburgo-Lorena e Asburgo-Este (o Austria-Este), i Bonaparte, i Borbone con i rami Borbone-Parma e i Borbone di Napoli (o delle Due Sicilie), gli Hannover, gli Hohenzollern e i Savoia.
Numerosi i personaggî citàti nel discorso: Francesco Giuseppe d’Asburgo, Maria Luisa d’Austria, Massismiliano Giuseppe d’Austria-Este, Massimiliano d’Asburgo-Lorena, Camillo Benso di Cavour, Carlo Birago, Napoleone I e Napoleone III Bonaparte, Carlo III di Borbone-Parma, Domenico Chiodo, Luigi Carlo Farini, Giuseppe Garibaldi, Klemens von Metternich, Alfonso La Marmora, Francesco IV e Francesco V di Modena, Roberto I di Parma, Josef Radetzky von Radetz, Vittorio Emanuele II di Savoia e Carlo Alberto di Savoia-Carignano.
La conferenza Fortificazioni ottocentesche dell’area padano-appenninica della serie «Campi di battaglia e fortificazioni nel Risorgimento» si è svolta a Milano presso la Galleria Creval all’interno del Palazzo delle Stelline il 15 febbraio 2011.
Fra gli esemplari fortilizî della Val Padana lombarda (sulla riva sinistra del fiume Po) sono stati esaminàti il Forte Magnaguti, il Forte Rocchetta e il Forte Bocca di Ganda a Borgoforte di Borgo Virgilio, il Forte di San Pietro a Maleo, il Forte Noyon a Motteggiana e la testa di ponte fortificata di San Rocco al Porto.
Per quanto riguarda la pianura emiliana la trattazione di Davide Tansini si è soffermata sulle Torri Massimiliane di Brescello, sul Dongione di Modena, sul campo trincerato, sulla Cittadella Farnesiana e sui Torrioni di Piacenza (Torrione di Porta Borghetto e quello di Porta Fodesta) e sul Bastione di San Marco a Reggio nell’Emilia.
Nella zona a cavaliere tra l’Appennino Ligure e quello Tosco-Emiliano lo storico si è occupato déi fortini delle Lame ad Aulla (Forte del Bernino e quello della Chiusa a Stadano Bonaparte), del Fortino di Berceto e del Fortino della Sparavalle a Ventasso.
Riferendosi alla Riviera Spezzina e all’estremo Nord del litorale toscano, lo studioso ha portato come esempî i fortini estensi di Massa e di Carrara, le fortificazioni e l’Arsenale Militare Marittimo della Spezia, i forti e le batterie di Lerici e quelle di Porto Venere.
Luogo:
Milano (Lombardia – Italia), Palazzo delle Stelline di Milano (Corso Magenta, 59)
Data:
15 febbraio 2011
Organizzata da:
Istituto Italiano dei Castelli (Sezione Lombardia)
Con il patrocinio del
Consiglio Regionale della Lombardia (Regione Lombardia)
Con il contributo del
Credito Valtellinese (Creval)
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© Davide Tansini: tutti i diritti riservàti – Pubblicato il 30 maggio 2023 – Aggiornato al 4 novembre 2024