Affrontare lo studio di un periodo storico significa esaminare e conoscere ben più che guerre, dinastie, rivoluzioni, trattati e scoperte. Esso, infatti, è costituito anche da vicende minori, dal vissuto quotidiano, da ciò che cambia e ciò che rimane uguale: «continuità» e «discontinuità» così sono chiamate che legano la «grande storia» e la «piccola storia», rendendole più complesse e più ricche alla nostra attenzione, anche se questo legame non è talvolta percepibile con chiarezza.
Ci sono però vicende in cui tale rapporto si avverte maggiormente, come quella illustrata dalla manifestazione Pizzighettone 1706. Fra Spagna ed Austria, svoltasi dal 3 al 12 Novembre 2006 a Pizzighettone (Cremona) per il terzo centenario dallassedio del 1706: episodio, questultimo, che rappresentò una svolta importante nella storia della cittadina cremonese, allora strategica piazzaforte dello Stato di Milano, pósta sulle due rive del fiume Adda.
NellOttobre di quellanno, durante la Guerra di Successione Spagnola (1701-1714), Pizzighettone fu assediata e conquistata dalle armate asburgica e sabauda condotte dal principe Eugenio di Savoia-Carignano, che la sottrassero alla sovranità della casa Borbone di Spagna: un momento che segnò il passaggio di Pizzighettone dal periodo cosiddetto spagnolo a quello austriaco.
La ricorrenza ha fornito loccasione di proporre al pubblico lesito di una cospicua ricerca storica sullargomento, con lorganizzazione di una mostra documentaria e di un convegno relativi non soltanto alle vicende belliche e politiche che interessarono Pizzighettone e la Lombardia, ma anche agli aspetti più o meno conosciuti del periodo compreso tra la fine del XVII e linizio del XVIII secolo.
Davide Tansini, ideatore ed organizzatore dellevento, si è occupato personalmente di reperire le originali documentazioni conservate presso lArchivio di Stato di Milano (fondi Gridario Greppi e Militare), lArchivio di Stato di Torino (fondo Carte Topografiche per A e B) e lArchivio Storico Comunale di Pizzighettone (fondo Libri Ordinationum o Registri delle Delibere): gride, lettere, mappe, missive, ordinanze, verbali, più altre testimonianze edite (soprattutto storiografiche ed iconografiche).
Il corpus documentario è stato diviso in 16 sezioni, ognuna intitolata secondo il tema trattato: Pizzighettone nella Guerra di Successione Spagnola, Vip del passato, Annali dItalia, Bugie di guerra, Pizzighettone e dintorni, Appunti di storia, Artiglieri, «Schioppo in spalla, muso franco
», Civili e militari, Locali e forestieri, Terra di frontiera, Il mulino della discordia, La cannoniera, Il Forte di San Pietro, Costruire e mantenere, Forni contesi ed Un viceré prigioniero a Pizzighettone. I tabelloni tematici sono stati allestiti entro le cosiddette Casematte della cerchia muraria pizzighettonese, che fu materialmente coinvolta nellassedio del 1706.
Allinterno della mostra hanno trovato spazio le origini del conflitto stesso, la battaglia di Torino (7 Settembre 1706), linvasione del Milanese da parte degli eserciti asburgico e sabaudo, la fuga dellultimo governatore spagnolo di Milano e la progressiva ritirata delle truppe delle Due Corone verso Pizzighettone, Cremona e Mantova. A questi antefatti è seguìta la descrizione dellassedio vero e proprio (dal 4 al 29 Ottobre): larrivo di Eugenio di Savoia-Carignano a Castiglione dAdda e poi a Cavacurta, gli scontri preliminari, loccupazione del Forte di San Pietro e la conquista della piazzaforte di Gera sulla sponda Ovest dellAdda, infine la resa di Pizzighettone.
Ma come già scritto lesposizione non ha riguardato soltanto la guerra. Anzi, gran parte dellevento è stata dedicata alla società, alleconomia, allambiente, alla cultura ed anche alle curiosità: insomma, il contesto in cui vissero ed agirono i personaggî della vicenda. Personaggî illustri dellepoca, come sovrani, governanti e generali: Filippo dAngiò e Carlo dAsburgo (i due concorrenti al trono di Spagna), Luigi di Borbone (Luigi XIV, il «Re Sole»), lo stesso Eugenio di Savoia-Carignano (il «Gran Capitano», comera chiamato), Vittorio Amedeo di Savoia, Carlo Enrico di Vaudémont-Lorena; ma anche quelli molto meno conosciuti, come i castellani spagnoli di Pizzighettone Juan de Marquina e Felipe de Eleyzalde; oppure, gli abitanti, i soldati, i viaggiatori di cui la storia non ha conservato neppure i nomi, ma che a loro modo hanno fatto la storia.
Proprio i documenti riprodotti hanno consentito di ricostruire e raccontare anche visivamente uno scenario articolato che fu non soltanto sfondo, ma anche parte integrante della vicenda. Di notevole rilievo è stata la presentazione di alcune mappe mai esposte in precedenza. Così pure significativa è stata lesposizione di documenti relativi al fenomeno del contrabbando nelle zone di frontiera dello Stato di Milano, comera appunto Pizzighettone. Soprattutto, un posto di riguardo ha avuto la restituzione grafica del Forte di San Pietro allepoca dellassedio: realizzata da Cristian Mareschi con la direzione di Davide Tansini, ha ricostruito in formato sia cartaceo sia digitale laspetto di questo fortilizio posto fra Pizzighettone, Maleo e Cavacurta, poco fuori la piazzaforte di Gera.
Elemento portante della manifestazione è stato quello di creare un contatto diretto fra documenti e fruitori, fra storia e pubblico. Con simile criterio è stato impostato anche il convegno inaugurale, intitolato come la mostra stessa e svoltosi il 3 Novembre sempre allinterno delle Casematte. Stretta è stata la correlazione con lapparato espositivo, poiché i contributi déi tre relatori hanno avuto la funzione di introdurre gli spettatori al tema della mostra.
Davide Tansini ha informato con Pizzighettone «città da guerra» nello Stato di Milano circa la formazione, la struttura e le caratteristiche di Pizzighettone militare, intesa non soltanto come opera fortificata, ma come insieme organico entro cui agivano componenti umane ben definite. Poi, è stata la volta di Anna Maria Benetollo con Testimonianze dal passato: i documenti darchivio, che ha trattato della natura e della consistenza delle documentazioni archivistiche conservate a Pizzighettone. Infine, Francesca Gaido con Economia lombarda fra Seicento e Settecento, che ha illustrato le trasformazioni operate a livello agricolo, manifatturiero, politico, fiscale e finanziario nella seconda metà del Settecento, iniziàti proprio dai mutamenti avvenuti allinizio del XVIII secolo.
Così, Pizzighettone 1706. Fra Spagna ed Austria si è offerto quale evento a più livelli di approccio e comprensione, dedicato non soltanto ai cultori della materia, ma fruibile anche da un pubblico più vasto, secondo molteplici interessi: quasi una finestra attraverso cui osservare un episodio del passato néi suoi multiformi aspetti.
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